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La sanatoria edilizia |
La sanatoria edilizia è disciplinata nello specifico dall'art.36
del dpr 380/2001, che prevede un procedimento a domanda di
parte, anche se alcune regioni hanno esteso l’istituto della
SCIA anche alla sanatoria edilizia, o accertamento di
conformità, come strumento di semplificazione. Sono sanabili,
quindi:
le opere eseguite senza permesso di costruire, in difformità
totale o con varianti essenziali; in virtù di quanto previsto
dall'art.31 del TUE, si può presentare richiesta entro il
termine dell’ordinanza di rimozione per demolizione;
le opere eseguite in difformità, se la domanda sia stata
presentata prima che sia esecutivo l’ordine della PA di
rimozione ossia prima della scadenza del termine di efficacia
dell’ordinanza emessa nei confronti del privato proprietario;
le opere eseguite in assenza di SCIA nel caso non riguardi
lavori previsti all’art.22;
le opere di ristrutturazione senza titolo.
La condizione per ottenere l’accertamento di conformità è che
questo requisito di conformità alle norme del bene sia presente
e verificabile sia al momento in cui lo stesso fu edificato sia
al momento della presentazione della richiesta alla pubblica
amministrazione.
Il condono edilizio
Il condono edilizio è un provvedimento grazie al quale i
cittadini possono ottenere l’annullamento di una certa pena o di
una sanzione che è derivata dalla commissione di un atto
illecito. Ha una durata temporale limitata, poiché l’atto
prevede un termine di inizio e fine per poterne usufruire. Allo
stato attuale, NON è in vigore alcun condono edilizio. In
passato, ci sono stati:
il primo condono edilizio (legge 47/1985);
il secondo condono edilizio (legge 724/1994), dove i criteri
previsti per la sanabilità erano tre: il tempo, lo stato dei
lavori e i limiti dimensionali dell'opera abusiva;
il terzo condono edilizio (legge 326/2003).
Il condono edilizio 'sana' la realizzazione di opere realizzate
in contrasto con le norme urbanistiche, sottraendosi alle pene
previste per l'illecito perpetrato. Di volta in volta il
legislatore definisce l'oggetto specifico del condono: esempio,
vi rientrao le opere realizzate per volumi maggiori di quelli
consentiti, edifici realizzati in aree non edificabili,
costruzioni eseguite in violazione delle norme sulle distanze
ecc.
Quindi, c'è una differenza importante rispetto alla sanatoria
edilizia: mentre il condono permette di sottrarsi alle norme
violate dalla costruzione , la sanatoria è un provvedimento
amministrativo che necessita inevitabilmente della cd. doppia
conformità urbanistica. Le opere sanate, infatti, devono essere
conformi tanto alle norme vigenti al momento dell'abuso, quanto
alle norme vigenti al momento in cui la sanatoria viene
richiesta.
La richiesta di condono edilizio
Si tratta di un procedimento lungo: ogni Comune solitamente ha
un ufficio condono dove si forniranno informazioni circa le
scadenze, i documenti utili da presentare, i moduli da compilare
per poter presentare la domanda di condono. In questo ufficio
sarà possibile anche presentare sanatorie edilizie.
Il condono edilizio, oltre all’oblazione, prevede che vi siano
dei costi fissi da sostenere, che saranno oneri accessori e
costi di segreteria.
Importante: l'amministrazione prima di rilasciare una sanatoria
dovrà accertare che non vi siano vincoli ambientali e
assicurarsi che vi sia il parere favorevole delle autorità
competenti, previa valutazione della compatibilità degli
interventi che dovranno essere sanati.
PS - sebbene allo stato attuale non ci sono condoni edilizi, è
possibile che su un immobile gravi una richiesta di condono alla
quale l'amministrazione competente non ha ancora dato risposta.
Quindi quando si compra un immobile, oltre ad eseguire le
normali verifiche di regolarità, si consiglia di controllare la
pendenza di eventuali richieste di condono.
Condono edilizio e condono ambientale
Chi beneficia del condono ambientale non può aspettarsi anche
una sanatoria per i reati edilizi, cioè un condono edilizio: il
principio è contenuto nella sentenza 29979/2019 del 9 luglio
della Corte di Cassazione, che assume una certa rilevanza perché
distingue i due tipi di 'condoni' specificando le differenze. |
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